IL RIFUGIO ALPINO GUIDO CORSI ALLO JOF FUART
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- Pubblicato: 10 Luglio 2020
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IL RIFUGIO ALPINO GUIDO CORSI ALLO JOF FUART
di Giorgio Sandri
IL RIFUGIO GUIDO CORSI E LA SEZIONE ANA DI TRIESTE
Uno stretto rapporto lega la Sezione ANA di Trieste, la Società Alpina delle Giulie Sezione di Trieste del Club Alpino Italiano ed il Rifugio Alpino Guido Corsi. Un legame che nasce nel lontano 26 gennaio 1922, allorchè la prima assemblea della Sezione di Trieste dell’Associazione Nazionale Alpini si riunisce, ospite, nella Sala Maggiore della Società Alpina delle Giulie, allora al nr. 1 dei Portici di Chiozza e ne delibera la costituzione.
Viene approvato lo statuto ed elette le cariche sociali: Presidente il Cav. Alberto Zanutti, Vicepresidente il Dott. Renato Timeus provenienti da quella Società Alpina delle Giulie che già dal 1883 e quindi da quasi quarant’anni familiarizzava e frequentava alpinisticamente con i propri soci le montagne e le Alpi Giulie in particolare.
Nello stesso anno si iniziava l’iter dei lavori per la costruzione del Nuovo Rifugio allo Jof Fuart, che tre anni più tardi il 14 giugno 1925 veniva solennemente inaugurato ed intitolato al Capitano degli Alpini Med. d’Oro al V.M. Guido Corsi, caduto a dicembre 2017 a Cima Valderoa a nordest di Cima Grappa.
Così il “Popolo di Trieste” del 17 giugno 1925 riporta la notizia
Le cronache scrivono di un’ampia partecipazione di autorità civili e militari, di alpini, di soci della Società Alpina delle Giulie e di ben due fanfare mentre un grandissimo tricolore che copre a momenti l’intera facciata del Rifugio.
A festeggiare l’inaugurazione la presenza di Presidente, Vicepresidente, Consiglieri e di tanti alpini della neo costituita Sezione di Trieste dell’ANA.
14 giugno 1925 Inaugurazione del Rifugio Guido Corsi
E’ però appena nel ……… che alla Sezione di Trieste viene abbinato il nome della M.O. V.M. Guido Corsi, divenendone indissolubilmente legata.
La frequentazione del Rifugio Guido Corsi da parte dei Soci della Sezione ed in particolare dal gruppo “Ruspanti”, che annoverava nelle proprie fila i soci maggiormente motivati all’andar per monti, non è mai venuta meno ed è stata sempre assidua e costante.
Non sono mancate campagne di lavori di manutenzione al Rifugio e degni di rilievo i lavori di ripristino del sentiero attrezzato “Carlo Puppis” sul versante nord della Cima del Vallone, dalla Forca di Rio Bianco sino alla Carnizza di Rio Freddo.
Alzabandiera degli alpini di Trieste al Rifugio Guido Corsi
RISTRUTTURAZIONE ED AMPLIAMENTO DEL RIFUGIO ALPINO “GUIDO CORSI” (1876 m)
Comune di Tarvisio / Alta Val Rio del Lago – Loc. Jôf Fuart
La Società Alpina delle Giulie, Sezione di Trieste del Club Alpino Italiano, alla soglia dei suoi 140 anni di vita si accinge a cimentarsi nella titanica impresa di riportare a nuova vita l’ultranovantenne Rifugio Guido Corsi che abbisognevole di un radicale improcrastinabile lifting, dall’estate del 2019 non potrà riaprire ed offrire la tradizionale ospitalità ad alpinisti ed escursionisti.
Le carenze del Rifugio sono strutturali e funzionali.
Strutturalmente necessita di rinforzi antisismici ai piani ed al sottotetto, sostituzione di pareti portanti in legno con altre in muratura, revisione di travi portanti di solai e tetto danneggiate dagli eventi atmosferici del 2013 e più recentemente dalla tromba d’aria di dicembre 2017.
Funzionalmente presenta una grave carenza nei servizi igienici e negli spazi a disposizione di cucina e sale di ristorazione e ricovero invernale.
E’ un rifugio frequentatissimo da escursionisti ed alpinisti provenienti dalla Regione e dalle Regioni contermini di Austria, Slovenia e Croazia. Aperto da maggio a ottobre il Rifugio Guido Corsi mette a disposizione dei suoi frequentatori 70 posti letto ed un servizio di alberghetto. E’ frequentato costantemente durante la settimana per raggiungere talvolta il tutto esaurito nei week-end.
La struttura, ubicata in un ambiente naturale grandioso, si affaccia su un panorama unico e spettacolare.
Vista postica del Rifugio con panorama sul gruppo del Canin
E’ riferimento di traversate verso altri rifugi e bivacchi della zona attraverso la Forcella Lavinal dell’Orso, Forcella Mose, Forcella Vallone, Forcella Riofreddo.
Circondato da pareti di elevatissimo interesse alpinistico quali Cime Castrein, Ago e Campanile di Villaco, Jôf Fuart, Alta Madre dei Camosci, Cima Innominata, Cima Riofreddo, Cima del Vallone, vi soggiornano per le loro esercitazioni le Scuole di Alpinismo e Soccorso Alpino.
Le potenzialità che il Rifugio Guido Corsi sono in grado di esprimere, nel contesto della valorizzazione turistica della Val Canale e del Tarvisiano, sono inoltre rivolte a quel turista, un po’ d’elite, che non pago delle passeggiate di fondovalle, vuole misurarsi con gli aspetti inusuali ed affascinanti dell’alta quota.
La sopravvivenza di questa storica realtà è però ora condizionata dal suo radicale restauro.
Si tratta di un progetto importante, sia in termini di risorse umane e soprattutto economiche e finanziarie a cui la Società Alpina delle Giulie, seppur con la sua ultracentenaria esperienza e presenza nel contesto delle Alpi Giulie, non è in grado da sola a far fronte.
Consapevole dell’importanza sociale della struttura nel tessuto economico di Regione, Tarvisiano e Val Canale, la Società Alpina delle Giulie con spirito di servizio è determinata ad avviarne la ristrutturazione e perciò chiede aiuto ad istituzioni, enti, fondazioni, privati ed a tutti coloro che vorranno mettersi al suo fianco per far ritornare operativo il Rifugio Guido Corsi e restituirlo quindi rinnovato e moderno alla collettività.
IL RIFUGIO “GUIDO CORSI”, DOVE SI TROVA
In Comune di Tarvisio, Alta Valle Rio del Lago – Località Jof Fuart (m 1876)
E’ raggiungibile con mezzi fuoristrada autorizzati lungo la carrareccia che dalla località “ex Polveriera” (m 1016), sulla strada regionale Cave del Predil/Sella Nevea, sale sino alla Malga Grantagar (m 1494) e quindi a piedi per sentiero segnavia CAI 628.
Tempo di percorrenza a piedi: ore 2.40 dalla ex Polveriera, ore 1.00 dalla Malga Grantagar.
E’ pure raggiungibile a piedi dalla Caserma della Guardia di Finanza e Stazione di Soccorso Alpino di Sella Nevea (m 1162) lungo il sentiero segnavia CAI 625, per il Passo degli Scalini (m 2022)
Tempo di percorrenza: ore 3
NOVANT’ANNI DI STORIA DEL RIFUGIO ALPINO “GUIDO CORSI”
Il grande circo roccioso posto a sud del massiccio del Jof Fuart, che va dal Campanile di Villaco alla Forcella di Riofreddo ed alla Cima e Forcella Vallone, si ripiana a quota 1850 m e forma un anfiteatro di grande apertura, molto luminoso e non molto pendente.
Gli alpinisti austriaci lo avevano ben individuato fin dall’800, al punto che già nel 1881 la Sezione di Villach del Club Alpino Austro Tedesco (D.u.Ö.A.V.) vi aveva costruito un ricovero completamente in legno, la Alte Wischberghütte, sotto la Parete delle Gocce.
Alte Wischberghütte 1881
La stessa Sezione successivamente demolì il ricovero sostituendolo con la Findenegghütte, inaugurata il 3 agosto 1902 ed ubicata sull’ampio prato ghiaioso dove oggi sorge il Rifugio Guido Corsi.
La Grande Guerra infierì su quest’opera, che alla fine si trovò in terra italiana, ma parzialmente distrutta.
Findenegg Hütte 1902/1917
La Società Alpina delle Giulie, sorta a Trieste nel 1883, frequentò alpinisticamente i luoghi sin dalla sua fondazione con i propri soci, con la Squadra Volante di Napoleone Cozzi e Vladimiro Dougan e con tutti quei rocciatori (fra i quali Emilio Comici) che nel 1929 costituirono il G.A.R.S. (Gruppo Rocciatori) e successivamente la prima Scuola di Roccia Italiana in Val Rosandra.
Nel programma di localizzazione dei punti di appoggio alpinistici nelle Alpi Giulie occidentali ed orientali non poteva mancare la costruzione di un rifugio in quel luogo.
Fu così che nel 1925 venne inaugurato quello che pure oggi è il Rifugio Guido Corsi, comprendente anche le strutture del vecchio, e dedicato alla memoria del socio “Guido Corsi”, caduto il 13 dicembre 1917 a Cima Valderoa sul Grappa ed insignito della Medaglia d’Oro al Valor Militare.
1925
Il Rifugio è stato poi ristrutturato ed ampliato nel 1971, con anche la realizzazione della strada di accesso dalla Val Rio del Lago sino a Malga Grantagar e della teleferica per il trasporto dei rifornimenti dalla Malga sino al Rifugio.
1971 - 2015
Oggi il Rifugio Guido Corsi è un complesso di quattro realtà edilizie, di cui la principale è una costruzione su 130 mq di superficie con piano terra, primo piano e sottotetto.
Le altre sono le stazioni di arrivo e partenza della teleferica, il fabbricatino a tettoia per l’impianto fotovoltaico con batterie di accumulo ed il bivacco invernale.
La stazioncina di partenza della teleferica a valle, è ubicata nella zona della Malga Grantagar.
La teleferica a doppio carrello ha una portata di kg. 200 ed è servita da argano azionato da motore diesel.
Il Rifugio è alimentato da ottima acqua sorgiva perenne, captata da sorgente ubicata a 150 m dal rifugio con battente di 25 m, stoccata in serbatoio di captazione primaria e convogliata in tubazione di polietilene quasi interamente interrata.
A dicembre 2017 una tromba d’aria ha divelto ed asportato la copertura della falda sud del tetto e danneggiato gli spazi interni, successivamente messi in sicurezza e parzialmente bonificati.
Oggi è inagibile e chiuso, in attesa del restauro totale.
2018
LA RISTRUTTURAZIONE ED IL “CONCORSO DI IDEE”
La Società Alpina delle Giulie proporrà nel 2019 un “Concorso di idee” avente per oggetto la progettazione della ristrutturazione del Rifugio Guido Corsi, rivolto a professionisti dello specifico settore e di provata esperienza nell’ambito di realizzazioni in alta quota.
Nella progettazione si dovranno mettere in considerazione il breve periodo estivo in cui è consentita l’operabilità, l’estrema variabilità delle condizioni climatiche e l’obiettiva complicata accessibilità del sito, raggiungibile nell’ultimo tratto solamente a piedi o con elitrasporto.
Si dovrà inoltre attentamente valutare l’opportunità o meno di mantenere per intero la struttura esistente, limitando in tal modo costose demolizioni con relativo trasporto a valle dei materiali di risulta e contemporaneamente verificare la consistenza fondazionale, oggi non nota, del sedime.
L’eventuale mantenimento di tutto o parte dell’attuale struttura, comunque opportunamente ampliata, comporterà verosimilmente la creazione di una struttura di rinforzo in chiave antisismica, la sostituzione delle pareti portanti in legno con altre in muratura, l’introduzione di un solaio con camera d’aria al piano terra e la revisione delle travi portanti in legno dei solai, nonché dei pavimenti e della balconata esterna. Ogni ipotesi progettuale dovrà comunque essere attentamente valutata previ accertamenti ed assaggi.
L’etica del Club Alpino Italiano, impone l’attenta valutazione della sostenibilità volta al rispetto dell’ambiente ed all’uso intelligente delle risorse per quanto si andrà a realizzare.
La Società Alpina delle Giulie se ne farà garante, stabilendo a priori le linee guida del progetto, che terranno necessariamente conto delle effettive esigenze del rifugio e della disponibilità finanziaria ancora da verificare.
Si prevede un iter di tre/quattro anni per la definizione del progetto con contestuale reperimento dei fondi, richiesta e rilascio di permessi e concessioni, appalti ed infine esecuzione dei lavori e collaudi.