LA SALA STORICA
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- Pubblicato: 16 Giugno 2020
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22 maggio ’07 : INAUGURAZIONE
Premesse: Con la presente inaugurazione la Sede ANA di Trieste desidera informare che parte dei Beni Mobili costituenti il Patrimonio Storico Culturale Nazionale riferiti alle Truppe Alpine, hanno trovato un’adeguata e decorosa sistemazione presso la Sede Sociale di via Geppa 2 a Trieste.
L’impegno di raccogliere negli anni materiale relativo alla storia militare alpina, cioè cimeli, foto e documenti da parte di un cultore della materia ha fatto in modo che un ingente fondo di reperti Storico Militari venisse messo a disposizione. Questa raccolta proveniente soprattutto da una privata collezione, da acquisti mirati ma anche in parte da giacenze familiari è stata catalogata ed ha subito un restauro conservativo. Successivamente si è provveduto a dare una sistemazione idonea, con il duplice obiettivo di salvaguardarla dal deperimento e di valorizzala esponendola, dando la possibilità così ai visitatori della sede di poterla vedere. Per fare ciò si è sostenuto l’impegno finanziario per l’acquisto di vetrine idonee e supporti espositivi specifici, oltre che ricavare presso la sede stessa degli spazi significativi.
Con questa simbolica inaugurazione si vuole mettere in evidenza che il patrimonio storico militare è un BENE CULTURALE NAZIONALE come dispone talaltro la il regolamento del Decreto Legislativo 22 gennaio 2004, n. 42 "Codice dei beni culturali e del paesaggio, ai sensi dell'articolo 10 della legge 6 luglio 2002, n. 137", e come tale dunque deve essere trattato, con pari dignità e rispetto di altre categorie di beni. Spesso si è visto che cimeli di particolare significato finiscono nelle mani sbagliate, ben che vada in quelle di qualche nipotino che invece che rispettare la memoria del nonno li usa per vestirsi per il carnevale, oppure si è visto famiglie vendere nel vero senso della parola i ricordi militari di un congiunto a rigattieri. Quando è andata bene questi fondi sono andati ad Associazioni d’Arma o Musei. Si è constatato però che proprio presso le sedi di alcune Associazioni, cimeli e reperti, vengono comunemente utilizzati come elementi decorativi delle sedi sociali e in alcuni musei finiscono in magazzini dimenticati pure dai curatori stessi. Il contributo della sede ANA di Trieste vuole essere quello di dare un segnale preciso di come rispettare questo patrimonio indicando dei requisiti minimi di conservazione.
Con l’esempio di questa attività si invitano tutti coloro che volessero far pervenire cimeli militari di ogni genere alla sede ANA di Trieste, in modo che possano venir conservate ed utilizzate per motivi storici e scientifici.
La storia della nostra sala storica:
Nel 1999 la Brigata Alpina Julia, in occasione del quarantesimo della sua costituzione chiede la collaborazione della Sezione Guido Corsi di Trieste per l’allestimento di una mostra storica commemorativa a Udine presso la sede del Comando Brigata nella Caserma di Pramparo. Questo è dovuto al fatto che il Socio di Trieste, Mauro Depetroni, è già noto sia come collezionista sia per il suo impegno nell’ambito museale militare e nell’organizzazione di mostre storiche.
Terminato l’evento l’allora Presidente Aldo Innocente, accogliendo la richiesta di Depetroni ha voluto dare spazio ad alcune vetrine provenienti dalla mostra di Udine, presso la vecchia sede sociale di via Cassa di Risparmio. Inizia la prima mostra permanente dell’ANA di Trieste, attrezzata con delle strutture di fortuna, all’alpina e con molto entusiasmo. Visitatori e soci, vengono sensibilizzati in questo modo a consegnare al Depetroni stesso alcuni cimeli conservati presso le proprie abitazioni. Il primo grande esempio di apertura a questa attività lo volle dare il Presidente Onorario Egidio Furlan, consegnando nelle mani di Depetroni la sua preziosa uniforme, che indossava nel 1943 come Tenente del Battaglione Vicenza del 9° Alpini della Julia. Dopo di lui altri fecero altrettanto.
Visto il numeroso materiale, sia di pregio che di valore storico o simbolico, perché relativo ad un particolare evento o magari perché appartenuto ad un Alpino “andato avanti”, nella nuova sede sociale di via Geppa, allestita prima dell’Adunata Nazionale del 2004, il nuovo Presidente Giampiero Chiapolino, sollecitato pure dal direttore della sede stessa Paolo Pedroni, decide di far riservare parte dello spazio sociale ai cimeli organizzati da Mauro Depetroni, concedendo un impegno patrimoniale per l’acquisto di vetrine idonee e soprattutto decorose. Da allora il fondo ingranditosi di reperti è visibile da chiunque frequenti la sede. Alla luce di questo impegno è emersa la disponibilità della figlia del Colonnello M.O.V.M. Gaetano Tavoni a cedere alcuni reperti di famiglia appartenuti al glorioso Padre nelle mani di Depetroni perché ne valorizzi la memoria presso la sede di Trieste. Successivamente pure la Sede Nazionale dell’ANA, grazie al contributo del Centro Studi di Milano, ha fatto pervenire un fondo. Questo, concesso dal dr.Adalberto Cosolo di Roma, riguarda alcuni cimeli appartenuti al padre Silvio, triestino di nascita, che visse gli anni della seconda guerra mondiale vestendo l’uniforme di Ufficiale Artigliere da Montagna. Ma numerosi altri contributi sono giunti nelle mani del curatore, tra i quali è doveroso menzionare quelli di Fabio Ortolani, Mario Marzillo di Gorizia, Maurizio Lucarelli di Roma, il Generale Silvio Mazzaroli, il Generale della Guardia di Finanza Marcello Ravaioli, il Generale Bruno Petti, Generale Alessandro Scano, Giorgio Bertoldi, Paolo Ciana e famiglia, Andrea e Piero Petronio, Astrid Micheletto, Silvia Falca, Francesco Acquisto, Franco Del Fabbro, Enrico Staffieri, Fabio Pertoldi, Benito Simonetti, Roberto Gruden, Renato Pace, Walter Rotter, Flavio Fonda ed inoltre le famiglie di illustri Alpini “andati avanti” tra i quali ricordiamo Oriolo, Petti, Bruno Luzzato, Gabrio Modugno, Giuliano Dell’Antonia, Luigino Dick, Oscar Kiss, Aldo Argenton, Edo Magnarin, Nocolò Giani, Dorval Perlatti, Piero e Paolo Fonda Savio, Dino Micheletto.
Recentemente si è dato spazio anche al Piemonte Cavalleria 2° che da alcuni anni come Reggimento è inquadrato nella Brigata Alpina Julia.
Accanto all’allestimento delle vetrine è stata inoltre predisposta la collocazione di una Biblioteca caratterizzata da libri e pubblicazioni relative naturalmente gli Alpini, la loro storia e la cultura della montagna.
Com’è organizzato il percorso della sede di via Geppa.
Nel vestibolo dopo l’entrata si possono vedere dei cimeli relativi alla figura del “mulo”, impreziositi nella presentazione dall’opera di Benito Simonetti che ha riprodotto nelle dimensioni reali, stilizzando in ferro battuto la silouette del fedele amico degli Alpini: Su questo è posto un basto. Accanto a numerose foto, sono riportate alcune targhette originali provenienti alle stalle del Gruppo Udine.
All’inizio del corridoio è presente un’ampia vetrina nella quale è riposta una preziosa collezione di circa 100 soldatini, la maggior parte di piombo, ma anche in creta ed in resina. Messi in ordine cronologico, con questi si vuole ripercorrere la storia delle uniformi degli Alpini dall’origine ai giorni nostri.
Nel corridoio stesso sulle due pareti lunghe sono riportati in numerosi pannelli i principali eventi bellici nei quali sono stati coinvolti reparti alpini.
Nella prima sala, quella della Presidenza, sono esposte le immagini degli Alpini Medaglie d’Oro al Valor Militare di Trieste, ed accanto alcune foto di altri illustri Alpini triestini, molti dei quali Eroi di Guerra. Di particolare interesse è una lettera autografa dello stesso Guido Corsi scritta dal fronte durante la Grande Guerra presente in una cornice. Alle pareti inoltre si possono vedere oltre ad una voluminosa collezione di crest, le preziose drappelle delle trombe di alcuni Reggimenti della Divisione Julia ed il gagliardetto originale del 4 Reggimento oltre che a quelli storici della Sezione. Nelle vetrine basse sono raccolti oltre 40 cappelli Alpini, molti dei quali appartenuti ad alpini della Sezione che hanno partecipato prevalentemente alla Seconda Guerra mondiale. Tra i copricapi sono da segnalare quello “all’Alpina” dei volontari Cecoslovacchi che hanno combattuto sul nostro fronte vestendo l’uniforme italiana durante la Grande Guerra, quello della GAF Guardia alla Frontiera, numerosi copricapi da Generale. Nella vetrina verticale sono riposte su del busti le uniformi del Colonnello Gaetano Tavoni, il Presidente Egidio Furlan e del ten. Silvio Cosolo.
Nella sala attigua, quella delle riunioni, sono esposti su una parete alcuni cimeli relativi all’alpinismo ed alle attività relative la pratica della montagna. Sono inoltre esposte numerose foto relative ai principali interventi di Protezione Civile nei quali sono stati interessati gli Alpini di Trieste. Nelle vetrine orizzontali sono visibili un corredo da allievo degli anni 30, un corredo da ufficiale di prima nomina del 1934, una collezione di stemmi e di gradi da cappello alpino, una collezione di elmetti, le principali uniformi e corredi dagli anni 50 ad oggi, tra le quali sono da segnalare quella del Generale Silvio Mazzaroli utilizzata durante l’operazione ONU in Mozambico. Nelle vetrine verticali sono visibili un’uniforme da truppa della Grande Guerra con la famosa mantellina a ruota, due Grandi uniformi Grigio Verde mod. 1943, la prima da Capitano degli Alpini e la seconda da capitano dell’Artiglieria da Montagna.
L’allestimento attuale già fruibile in parte dai tempi dell’ ultima Adunata Nazionale è stato visitato da numerose scolaresche oltre che dagli ospiti della Sede.